Ritengo tuttavia che alcune professioni abbiano aspetti più gratificanti di altre, motivo per cui la fatica del tran tran quotidiano viene spesso meglio tollerata rispetto ad altre situazioni lavorative.
Nel mio caso, cioè quello di infermiera in un Centro Trasfusionale, la parte più piacevole della giornata è senza dubbio quella che mi mette a contatto con i pazienti che, per varie patologie, affluiscono al nostro ambulatorio; spesso si tratta di persone che si sottopongono ad una visita o comunque a terapie di breve durata, persone che, nella maggioranza dei casi, lasciano soltanto il fugace ricordo di un incontro, a volte piacevole, a volte no.
Altri pazienti, invece, affetti purtroppo da patologie più importanti, divengono, con il passar del tempo, punti di riferimento importanti nel nostro lavoro e nella nostra vita, e la loro assidua frequentazione suscita in me, come suppongo nei miei colleghi, sentimenti di varia natura.
Nei 14 anni passati al Centro Trasfusionale ho avuto anche l'occasione - o, per meglio dire, l'onore - di conoscere ed apprezzare persone che, al di là della malattia, hanno saputo darmi tanto: affetto, confidenze, momenti di partecipazione intensa alla loro ed alla mia vita.
Giovanna E. (per motivi di privacy non posso scrivere il cognome) è sicuramente una di queste: vi è mai capitato di conoscere qualcuno e di sentire immediatamente un'affinità particolare, che vi lega a lei e trasforma una conoscenza occasionale in un rapporto più intimo ed intenso?
Ecco, appunto..
Ed è per questo, oltre che per ringraziarla dei bellissimi doni che mi ha fatto (tre magnifici libri di musica antichi, le cui pagine contengono note, sentimenti e storie di vite a me vicine benchè sconosciute), che ho voluto preparare qualcosa per lei, con le mie mani, affinchè di me non si dimentichi....
Un piccolo quadretto con l'iniziale del suo nome ...
... un retino di fondo, piccoli fiori delicati ....
..con tanto, tanto affetto, Giovanna ...